Chiesa di San Paolo
Chiesa di San Paolo
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fabrylamas
Province of Cuneo, Italy2,191 contributions
3.0 of 5 bubbles
Aug 2019 • Couples
La piccola cappella e il suo pozzo miracoloso si affacciano su Corso Garibaldi a Galatina.
In questo piccolo tempio a navata unica le "tarantate" venivano a chiedere la grazia e a bere l'acqua del pozzo per guarire dal morso del ragno: è proprio qui che hanno avuto origine la musica e la danza più celebri del Salento, vale a dire la "pizzica" e il ballo della taranta. Ingresso libero
Written July 19, 2020
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Ornelladelguasto
Rome, Italy2,861 contributions
5.0 of 5 bubbles
Jul 2018 • Friends
Nell’intero mese d’agosto tutto il Salento è travolto dalla celebrazione della “Notte della Taranta” ma, già a fine luglio quando sono rientrata a Roma, nelle piazze di tutti i paesi la sera turisti e locali si scatenavano spontaneamente nel ballo de la “pizzica” . Pensavo a questo rito musicale mentre mi trovavo per l’ennesima volta nella cappella (deserta) di San Paolo a Galatina e al ruolo che nei secoli in quel luogo ha assunto fenomeno del tarantismo. Che cosa sono il “tarantismo” e la “pizzica” oggi diffusi in tutto il mondo? E’ un rito antichissimo , che ha le radici nella cultura tradizionale, una sindrome di tipo isterico causata dal morso di un ragno velenoso ( la taranta) conosciuto nel sud Italia e soprattutto in Puglia. Si manifestava in forme deliranti che colpivano durante la mietitura soprattutto le donne che dopo essere state morse cadevano a terra in preda crisi isterica assumendo la posizione del ragno. Il rituale imponeva che ai primi sintomi la malata venisse circondata da suonatori di tamburelli, organetti e armoniche a bocca che la obbligavano al ritmo di una musica coreutica ossessiva, a una danza sfrenata fino a che cadeva a terra in trance, sfinita. A Galatina, la malata caricata su una barella affiancata dai musici che continuavano a suonare tamburelli con nastri di vario colore, veniva portata in processione, a cui si aggregavano curiosi e concittadini , fino alla cappella di San Paolo dirimpetto al Duomo di Galatina dove doveva bere l’acqua benedetta del pozzo (che lì si trovava e oggi è murato per ragioni igieniche ) che l’avrebbe guarita. L’esorcismo ha interessato etnologi, antropologi , medici, zoologi, etnomusicologi, tra tutti l’antropologo Ernesto De Martino che nel suo bellissimo studio “la terra del Rimorso” ha cercato di inquadrare il fenomeno del tarantismo come una manifestazione patologica che aveva giustificazione nella povertà e nel disagio individuale. Infatti secondo gli studiosi era il mezzo di riscatto e liberazione della donna contadina dalla durissima condizione di subalternità sociale e sessuale a cui era costretta in famiglia e nelle campagne. Il tarantismo si sviluppo’ sociologicamente soprattutto nel Medioevo quando la Chiesa cerco’ di ricondurre il rito pagano nell’alveo della cristianizzazione trasformandolo in fenomeno storico religioso. San Paolo divenne il Santo protettore del tarantato perché negli "Atti degli Apostoli" a Malta era sopravvissuto al morso di un serpente e, poichè nella sua campagna di evangelizzazione, il Santo era transitato per Galatina, al momento della partenza riconoscente per l’ospitalità ricevuta aveva dato al galatinese proprietario del palazzo dove oggi si trova la cappella il potere di guarire coloro che fossero stati morsi dalla taranta. Il tentativo religioso pero’ non riuscì completamente perché la persona nel suo delirio durante l’esorcismo spesso assumeva comportamenti scomposti e osceni così che la cappella venne sconsacrata. Dal 1700 il rito subì un inarrestabile declino e anche se la cappella fu riconsacrata nel 1900 , il fenomeno del tarantismo fu relegato a espressione di folklore popolare perché i salentini, nati negli anni del boom economico, lo vedevano e etichettavano come espressione di arretratezza, ignoranza e credulità popolare . Tuttavia ha continuato ad interessare gli studiosi e se il tarantismo puro è finito con la trasformazione economico e sociale del sud Italia, a partire dal 1990 in un contesto completamente cambiato, alcuni gruppi culturali e musicali hanno voluto riproporre l’antica musica in versione teatralizzata come recupero dell’identità culturale tradizionale fondendola con altri linguaggi musicali che vanno dal jazz, al rock, alla musica sinfonica . La suggestiva contaminazione si è rivelata subito un grande successo che oggi attira ogni anno in tutto il Salento non solo i migliori interpreti locali ma anche eccezionali ospiti della scena nazionale e internazionale, trasformando la “notte della Taranta” il 25 agosto in una delle più importanti e sofisticate manifestazioni di cultura popolare in Europa e nel mondo .
Written August 23, 2018
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March72
Novara, Italy56 contributions
5.0 of 5 bubbles
Aug 2017 • Family
Interessante ed avvolgente la visita nella piccola cappella... interessante il rito che fino a pochi decenni fa si svolgeva negli spazi antistanti la chiesetta (ora sconsacrata).
Da visitare assolutamente!
Written August 31, 2017
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FabrizioFla
Naples, Italy241 contributions
5.0 of 5 bubbles
Aug 2018 • Family
Piccola, piccolissima cappella dedicata a San Paolo ed al culto della Taranta.
Qui le "tarantola" chiedevano la grazia a San paolo per un presunto miracolo di quest'ultimo durante un viaggio del Santo.
Non importa, importa che la Cultura di un popolo e di una Nazione di basano sul rispetto della storia.
Abbasso i tuttologi, i superficiali ed i mercanti di costumi a fini speculativi.
Written September 7, 2018
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Ornelladelguasto
Rome, Italy2,861 contributions
5.0 of 5 bubbles
Jul 2017 • Friends
La piccola città di Galatina è la sintesi della bellezza e del mistero del Salento. Infatti non solo vanta magnifici palazzi e Chiese, tra tutti la basilica di Santa Caterina considerata da Philippe Daverio una delle più belle del mondo, ma anche perché lì è nato l’enigmatico fenomeno del “tarantismo”. Secondo la leggenda durante il suo percorso di evangelizzazione nel sud Italia San Paolo si fermò alcuni giorni a Galatina e quando la lasciò,grato dell’ospitalità ricevuta da un pio galatinese, diede a lui e ai suoi discendenti il dono di poter guarire i morsi dei ragni e altri animali velenosi (in dialetto taranta). Sarebbe stato sufficiente, il 29 giugno, giorno della festa del Santo, che il “tarantato” dopo il rituale religioso avesse bevuto un sorso dell’acqua del pozzo ( oggi è murato per ragioni igieniche) della cappella a lui dedicata per guarire. Da allora per secoli fino a pochi decenni fa, il 29 giugno, le contadine galatinesi ( e solo galatinesi non di altri paesi) se venivano pizzicate durante la raccolta del grano cadevano in una sorta di delirio isterico e, piombate a terra urlando e scalciando assumevano la posizione del ragno. Allora i parenti le legavano su barelle e dietro loro si formava una rumorosa, colorata processione che strada facendo si gonfiava di concittadini . La barella veniva affiancata da musici con tamburelli , fisarmoniche, violini, armoniche a bocca…con legati lunghi nastri colorati e la folla di curiosi la accompagnava ballando e simulando il passo della taranta fino alla bella Chiesa madre del XIV secolo dove era in attesa l’esorcista. Il prete benediceva la tarantata che si quietava e cadeva in trance, quindi la liturgia si spostava nella cappella dedicata a San Paolo che si trova sul lato opposto della luminosa piazza barocca, dove la donna bevuta l’acqua del pozzo benedetto, rinasceva alla vita nuova . Il rituale durava parecchie ore ed era caratterizzato dai 3 elementi: danza, musica, colore, e circoscritto alla simbologia del ragno espressione di operosità come tessitore ma anche di veleno. Oltre che affondare le radici in istinti pagani e primordiali, presentava anche una sottintesa componente di frustrazione sessuale motivo per cui per cui la Chiesa aveva ritenuto necessario portarlo nell’alveo del cristianesimo ma dopo secoli, a partire dal 1960 cominciò a disgregarsi perché i galatinesi, toccati dall’inizio del boom economico ,consideravano ormai la cerimonia come un segno di arretratezza sociale e fanatismo. Inoltre con il passare del tempo le isterie erano diventate sempre più aggressive fino a sfiorare l’oscenità (vidi in quegli anni un film sul tarantismo con Florinda Bolkan di cui non ricordo il titolo , forse “non si uccide così un paperino” di Fulci) per cui le autorità ecclesiastiche decisero di proibire il rito e sconsacrare la cappella. Tuttavia dopo anni di dimenticanza, nel 2005 il comune di Galatina riuscì a ottenere la concessione della cappella dall’attuale proprietario del palazzo signorile di cui fa parte, perché nonostante la sconsacrazione, il fenomeno del tarantismo non aveva mai smesso di interessare l’immaginario popolare e soprattutto antropologi, sociologi, etnomusicologi , zoologi , psichiatrici , psicologi , medici che hanno prodotto in proposito moltissimi studi, tra tutti, il più famoso è “la terra del rimorso” dell’antropologo Ernesto De Martino, e sostenevano che il “tarantismo” non poteva essere liquidato come il semplice frutto dell’ignoranza popolare. L’opinione laica più diffusa ritiene che si trattasse di forme di epilessia o isteria provocate e condizionate dall’oppressione sessuale e dalla durezza della vita contadina: una persona in preda a una crisi isterica che urla e balla in un ossessivo contesto ritmico,cromatico e coreutico per ore fino allo sfinimento, accelera il battito cardiaco e può subire un vero proprio esorcismo musicale che la porta a una momentanea, fittizia guarigione.
Ma sono state le giovani generazioni salentine in anni recenti a individuare nel fenomeno del tarantismo un formidabile mezzo per recuperare l’identità culturale e le radici ancestrali. E questo recupero è avvenuto attraverso la rielaborazione e contaminazione in forme nuove dell’ossessivo e sensuale ballo della taranta. Un “neo tarantismo” sublimato nel tradizionale rapporto musica –danza,inteso come orgoglio locale,attraverso l’attualizzazione e teatralizzazione di un fenomeno di cui oggi pochi ricordano l’origine, ma che quando è stato tradotto in musica in poco tempo è riuscito a raggiungere un pubblico vastissimo,oltre i confini del Salento,fino a diventare un’ espressione culturale di interesse internazionale.
Written July 24, 2017
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Nino M
Gravina in Puglia, Italy1,221 contributions
4.0 of 5 bubbles
Aug 2020
Di piccolissime dimensioni tutta bianca con altare centrale su cui e posto un quadro raffigurante San Paolo.
La credenza e il tramandarsi che San Paolo durante un suo viaggio abbia soggiornato nella casa dell'amico, nel punto in cui oggi sorge la Chiesa,, vi e un piccolo spazio dietro l'altare e una piccola campanella
per dare inizio alle funzioni.Altra credenza da cui si guariva dal morso dalla taranta ,serpenti, scorpioni e altro, per via delle acque del Pozzo delle Serpi che attualmente si trova all'interno del portone attiguo alle spalle della chiesa ,quale pratica eseguita da San Paolo era di fare la croce sulla ferita e far bere l'acqua
del pozzo per lenire e guarire i tanti infetti e per esaudire la pietosa richiesta di benevolenza del suo benefattore.
Written September 1, 2020
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alessandra_biondi3
Ferrara, Italy25,514 contributions
5.0 of 5 bubbles
Jan 2020
Si narra che San Paolo diretto a Roma si fosse fermato a Galatina e accolto in casa di un cittadino per ringraziarlo dell’ospitalità fece sì che l’acqua del pozzo di quella casa fosse miracolosa, così l’uomo dedicò al Santo la piccola cappella di casa ove tutti i tarantolati si recavano per chiedere la grazia della guarigione. La taranta è il ragno mitico in sè innocuo che morde simbolicamente e dà con il suo veleno turbamenti fisici e dell'anima evocando dolori ancestrali del passato che torna e rivive il suo tormento.
L'origine parte dalla contaminazione di riti orgistici e iniziatici pagani fra l ' 800 e il 1300, mentre si è constatato che dall'anno 1700 la chiesa dona speranza agli invasati di una guarigione sostituendo alle cure la liberazione con l'immagine di San Paolo. Nella cappella di San Paolo annualmente il 28 giugno le "tarantate" recitavano la loro disperazione davanti agli spettatori, erano contadini e persone depresse e isteriche si dicevano morsi dal ragno, si dimenavano convulsamente ed al ritmo di musica suonata a tamburelli espellevano il loro dolore interiore agitandosi con atti liberatori per ore sino a sfinimento, lottando contro la taranta, immaginando di ucciderla con il piede a passo di danza sino alla scomparsa dei sensi, poi bevendo un sorso d'acqua del pozzo (si narra benedetta da S.Paolo) l'invasata chiede a San Paolo la grazia della quiete e così con il simbolismo della musica e della danza viene evocato e svanito il male ancestrale ed ogni asprezza del rimorso interiore come il morso della taranta viene sottomessa, consumata e vinta dalla fede cristiana.
Written January 8, 2020
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valide
sultane30 contributions
5.0 of 5 bubbles
Nov 2019
Per quando si viaggia non solo per accumulare luoghi eccezionali e super apprezzati ma anche per percepire un poco gli aspetti antichi della cultura del luogo, la visita a questa piccola cappella così intrisa di storia è da non perdere. Naturalmente è anche consigliato un buon approfondimento con la ricca letteratura dedicata al fenomeno del Tarantismo perdendo dalle profonde analisi di De Marino. La terra del rimaorso.
Written November 25, 2019
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Giuseppe M
Rome, Italy405 contributions
4.0 of 5 bubbles
Jan 2018 • Friends
La piccola Cappella di San Paolo, ove si trova il pozzo tradizionalmente fornitore di acqua miracolosa, non ha molto di artistico. Merita, tuttavia, una breve visita perchè, fino ad alcuni decenni fa, il 29 giugno di ciascun anno, si svolgeva un particolare rito esorcistico legato al "tarantismo", da cui è derivata la celebre danza della tarantola o pizzica.
Written January 4, 2018
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Giuseppe C
Riccione, Italy718 contributions
4.0 of 5 bubbles
Sep 2017 • Family
Chiesa di S.Paolo dedicata al Santo perchè la leggenda narra che passò da Galatina e curò (fece guarire) una persona morsa dalla taranta. La chiesa è incastrata nel palazzo S.Paolo ed è di propietà privata ma con obbligo di essere aperta ai fedeli (all'interno del palazzo c'è scritta tutta la storia e sempre nel suo androne c'è un pozzo che la leggenda dice abbia un'acqua miracolosa che se bevuta e dopo lunghe danze salva la vita alle persone morse da animali velenosi)
Written September 25, 2017
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